Le bioraffinerie di Venezia e Gela diventano realtà sostenibili: il supporto di Crasta al partner Eni Spa

Da sempre abbracciamo l’impegno di Eni Spa nella ricerca e nell’innovazione tecnologica, motivo che ci ha spinto a dare il nostro contributo nel percorso di decarbonizzazione delle raffinerie di Venezia e Gela: la conversione – da tradizionali a bio – è avvenuta anche grazie al nostro supporto, entrati a far parte di questa grande catena del valore in qualità di soggetto che ha curato gli aspetti consulenziali doganali e di svolgimento delle operazioni di transito per il trasferimento dei contenitori dal porto di sbarco alle raffinerie. 

Il percorso di decarbonizzazione avviato da Eni Spa

La decarbonizzazione è un tema di grande importanza a livello globale a causa dell’impatto delle attività umane sull’ambiente e sui cambiamenti climatici. Molte aziende, in molti paesi, stanno iniziando ad investire in tecnologie sostenibili abbracciando progetti che mirano alla riduzione delle emissioni di carbonio. 

A tal proposito, Eni Spa ha firmato accordi in sette Paesi (Angola, Benin, Congo, Costa d’Avorio, Kenya, Mozambico e Ruanda) e ha avviato sperimentazioni e studi di fattibilità in altre nazioni – tra cui l’Italia e il Kazakistan – per sviluppare i cosiddetti agri-feedstock, ovvero piante da cui estrarre oli vegetali, materia prima necessaria per la produzione dei biocarburanti.

Ricino, croton e cotone: semi oleaginosi, fonte di ricchezza!

A Makueni, in Kenya, Eni ha completato la costruzione di un agri-hub per la raccolta e spremitura di semi oleaginosi ed ha avviato la produzione del primo olio vegetale per le bioraffinerie attraverso la lavorazione di semi di ricino, di croton e di cotone. Si tratta di piante, come quella di ricino ad esempio, ricche di olio, resistenti alla siccità e capaci di crescere velocemente su terreni degradati, dunque non in competizione con la produzione alimentare. 

Le bioraffinerie di Gela e Venezia

Ad ottobre 2022 il primo carico di olio vegetale proveniente dall’Africa è partito dal porto di Mombasa, in Kenya, ed ha raggiunto la bioraffineria di Gela. Le attività progettuali, di logistica ed assistenza doganale per il trasferimento dei contenitori dal porto di sbarco alla raffineria sono state gestite dal nostro team. 

In Italia, le bioraffinerie di Gela e Venezia rappresentano l’impegno concreto di Eni nel percorso di decarbonizzazione. La bioraffineria di Gela, in particolare, è una delle più innovative d’Europa: ha una capacità di lavorazione che può raggiungere le 750 mila tonnellate annue di oli vegetali usati, grassi di frittura, grassi animali e sottoprodotti di scarto avanzati per produrre biocarburanti di qualità. La bioraffineria di Venezia, a Porto Marghera, invece, è stata il primo esempio al mondo di riconversione di una raffineria da tradizionale a bioraffineria. 

Lo scopo del percorso di decarbonizzazione avviato da Eni è partire da fonti rinnovabili per ridurre l’impatto ambientale e il consumo di risorse non rinnovabili e raggiungere le zero emissioni nette entro il 2050. 

Per tutti gli approfondimenti: clicca qui